Funerali con cremazione
Cremazione e urne
Il personale delle nostre onoranze funebri a Filottrano è sempre disponibile a fornire ai familiari dei defunti informazioni relative ai vari tipi di sepoltura. In particolare, siamo disponibili a elargire chiarimenti riguardo alla procedura di cremazione che sta diventando sempre più popolare, ma che richiede di sbrigare pratiche specifiche e la conoscenza di alcune premesse per essere attuata. Chiunque abbia bisogno di chiarimenti, in tutta la provincia di Ancona e anche su tutto il territorio nazionale, può rivolgersi alla nostra agenzia. Il nostro staff è in grado di fornire consulenze professionali volte ad aiutare i familiari dei defunti a organizzare un funerale rispettoso delle volontà del defunto.
A chi si può richiedere la pratica di cremazione?
Si può richiedere la procedura di cremazione a qualsiasi tipo di struttura certificata presente sul territorio nazionale.
Nello specifico quali sono le strutture certificate per eseguire cremazioni nella regione Marche?
Nelle Marche le strutture idonee a effettuare tale procedimento sono quelle presenti a Fano, S. Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno. Per avere ulteriori chiarimenti potete comunque rivolgervi alla sede della nostra impresa di pompe funebri a Filottrano.
Come si ottiene l’autorizzazione al seppellimento?
L’autorizzazione al seppellimento o alla cremazione è una delle pratiche essenziali da espletare per chi ha perduto un familiare. Il seppellimento per inumazione o tumulazione è tuttora ancora molto utilizzato e per essere effettuato è indispensabile ottenere il rilascio di un’autorizzazione da parte del Comune. Tale permesso, che è gratuito, deve essere rilasciato almeno 24 ore dopo l’ora della morte. Innanzitutto, l’ufficiale di stato civile deve avere ricevuto il certificato necroscopico rilasciato dal medico legale oppure da un altro delegato sanitario, poi deve verificare che dal momento della morte a quello del seppellimento sia passato l’intervallo di tempo necessario a escludere la morte apparente (di norma 48 ore). Se la persona da seppellire è stata vittima di morte violenta, l’autorizzazione sarà rilasciata dopo che l’ufficiale di stato civile avrà in mano il nulla osta dell’autorità giudiziaria.
Come si ottiene l’autorizzazione per la cremazione?
La cremazione prevede l’incenerimento in un forno crematorio della salma all’interno di un cofano funebre; successivamente, le ceneri sono raccolte e poste in un’urna che sarà consegnata ai familiari per la destinazione finale: seppellimento, dispersione, conservazione nel domicilio di un parente. A disciplinare tali procedure interviene il regolamento di polizia mortuaria e, come previsto per le altre forme di sepoltura, è necessaria un’autorizzazione del Comune in cui si è verificato il decesso.
Quali documenti si devono presentare per avere il permesso alla cremazione?
I documenti per accedere alla pratica della cremazione sono:
Certificato in carta libera del medico curante o necroscopo con firma autenticata dal coordinatore sanitario, dove è escluso che il soggetto sia deceduto in seguito a un reato
Nulla osta dell’autorità giudiziaria, se il decesso è avvenuto in modo improvviso o sospetto
Manifestazione mediante testamento della volontà del defunto di essere cremato oppure richiesta del coniuge o dei familiari più prossimi attraverso atto scritto in bollo o ancora tramite adesione a un’associazione riconosciuta pro-cremazione, in tal caso, è necessaria una dichiarazione in carta libera, con data certa, sottoscritta dal defunto o confermata da due testimoni e poi convalidata dal presidente, dalla quale risulti la volontà a essere cremato del soggetto.
Che cosa succede dopo aver ottenuto l’autorizzazione alla cremazione?
La fase successiva è quella di trasferire la salma in un forno crematorio dove sarà effettuata la procedura di cremazione. Le ceneri saranno poi collocate in un’urna cineraria che all’esterno avrà segnalati nome e cognome del defunto, data di nascita e della morte. Se i familiari desiderano portare le ceneri in un cimitero, si può collocare l’urna in una tomba di famiglia o negli appositi spazi, appositamente predisposti per tale scopo. Nel caso in cui il defunto abbia chiesto la dispersione delle proprie ceneri, va tenuto presente che la dispersione può essere effettuata solo nelle zone consentite dalla legge. In particolare, è fatto divieto disperdere le ceneri nei centri abitati. Chi, invece, desiderasse gettarle in mare può farlo, a più di 100 metri dalla riva e nei tratti liberi da natanti o manufatti. Lo stesso si dica per fiumi e laghi. In tutti questi casi è sempre obbligatorio ottenere un’autorizzazione del Comune, dove si vuole disperdere le ceneri. Se invece, si vuole depositare le ceneri in un’area privata, è obbligatorio avere l’autorizzazione del proprietario e non deve esserci scopo di lucro.
Chi può effettuare la dispersione?
I soggetti autorizzati a disperdere le ceneri sono il coniuge del defunto, i figli, gli altri familiari aventi diritto, il legale rappresentante dell’associazione pro-cremazione, l’esecutore testamentario, il personale autorizzato del Comune che svolge attività di servizio funebre.
Che cosa succede se si vuole tenere l’urna con le ceneri nel proprio domicilio?
Anche in questo caso ci sono delle condizioni ben precise. Non si possono ad esempio manomettere i sigilli e neppure disperdere le ceneri senza avere l’autorizzazione dell’ufficiale dello stato civile. La corretta sistemazione e conservazione dell’urna è soggetta a controlli della polizia municipale. Si può anche rinunciare all’affidamento delle ceneri, mediante una semplice dichiarazione sottoscritta, indirizzata all’ufficiale dello stato civile. In questo caso, una volta restituita l’autorizzazione ci si impegna a porre l’urna, a proprie spese, in un cimitero.